Mercato fotovoltaico italiano 2025-2026

Il mercato fotovoltaico italiano continua a crescere, ma resta ancora lontano dagli obiettivi previsti dal Pniec 2030. In questo articolo analizziamo i segmenti residenziale e commerciale/industriale (C&I), il ruolo delle detrazioni fiscali, del Conto Termico, delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e le novità regolatorie legate al Controllore Centrale di Impianto (CCI).

Secondo Anie Rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi 2030 il mercato fotovoltaico italiano dovrebbe registrare 8 GW di nuove installazioni all’anno. Le stime recenti indicano:

  • Utility scale (>1 MW): 2,6 GW nel 2024, 2,2 GW nel 2025, 3 GW nel 2026
  • Residenziale (<20 kW): 1,6 GW nel 2024, 1,2 GW nel 2025, 1 GW nel 2026
  • Commerciale e industriale (C&I): 1,8 GW nel 2024, 1,6 GW nel 2025, 2 GW nel 2026

Il mercato fotovoltaico italiano mostra dinamiche diverse tra residenziale e C&I, con l’andamento strettamente legato agli incentivi e alle politiche governative.

Detrazioni fiscali e mercato fotovoltaico residenziale

Le detrazioni fiscali rappresentano il principale incentivo per le installazioni domestiche nel mercato fotovoltaico italiano. Senza interventi normativi, il bonus scenderebbe al 36%, creando incertezza tra famiglie e installatori.

Gli esperti evidenziano che confermare il 50% o aumentare la detrazione, con tempi di recupero più rapidi, sarebbe più vantaggioso rispetto a una percentuale alta distribuita su dieci anni. Anche con la riduzione al 36%, il fotovoltaico resta economicamente conveniente, ma un taglio drastico potrebbe generare uno shock di mercato.

Segmento C&I e Transizione 5.0: impatti sul mercato fotovoltaico italiano

Il segmento commerciale e industriale (C&I) ha subito rallentamenti dovuti alla misura Transizione 5.0, tra attese iniziali e complessità burocratiche. La scadenza del credito d’imposta al 31 dicembre 2025 aumenta la pressione sugli operatori.

Le analisi evidenziano che il piano si è sbloccato solo a metà anno, e le misure rischiano di chiudere con risultati inferiori al potenziale. Per rendere efficaci gli strumenti legati al Pnrr, comprese le Comunità Energetiche e l’agrivoltaico, sarebbe necessaria una proroga dei tempi di attuazione.

Conto Termico 2026: stabilità per il mercato fotovoltaico italiano

Il Conto Termico rappresenta un incentivo strutturale per il fotovoltaico, limitato agli impianti abbinati a pompe di calore. Il GSE prevede operatività entro febbraio 2026.

La misura introduce stabilità nel mercato fotovoltaico italiano, con un flusso costante di circa 1 miliardo di euro annui e una copertura stimata di 300-400 MW l’anno, rafforzando la fiducia degli operatori e riducendo la volatilità storica del settore.

Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Le CER rappresentano uno strumento strategico ma ancora poco sfruttato nel mercato fotovoltaico italiano. La complessità normativa e la scarsa conoscenza limitano l’adozione, soprattutto per le iniziative finanziate dal Pnrr, con scadenze ravvicinate.

Gli incentivi strutturali senza scadenza offrono opportunità significative, soprattutto per le imprese, purché siano predisposti piani industriali solidi e coinvolti operatori professionali in grado di gestire progetti coordinati.

Obbligo del Controllore Centrale di Impianto (CCI)

La delibera Arera 385/2025 impone l’obbligo del CCI per impianti fotovoltaici ed eolici ≥100 kW. L’estensione agli impianti tra 100 kW e 1 MW può rappresentare un ostacolo nel mercato fotovoltaico italiano, dato che molti operano in autoconsumo e non creano problemi alla rete. L’installazione del CCI può aumentare i costi fino al 15% e la disponibilità dei dispositivi sul mercato è limitata.

Entro il 31 ottobre, il CEI definirà eventuali semplificazioni per le taglie minori, come la possibilità di installare il solo CCI senza modifiche agli inverter. È fondamentale bilanciare sicurezza della rete, sicurezza degli edifici e sostenibilità economica.

Conclusioni

Il mercato fotovoltaico italiano mostra segnali di crescita, ma per accelerare la transizione energetica servono chiarezza normativa e continuità degli incentivi. La conferma delle detrazioni fiscali, un Conto Termico stabile e il pieno sviluppo delle CER potrebbero garantire il ritmo necessario per raggiungere gli obiettivi 2030, evitando freni regolatori come l’obbligo del CCI per impianti sotto il megawatt.

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