L’impatto positivo del FV sui prezzi dell’elettricità degli ultimi 10 anni, questioni irrisolte, criticità e richieste rivolte alla politica per dare nuova spinta al fotovoltaico.
Nel corso della prima giornata del Forum di Italia Solare (4-5 dicembre) il presidente dell’associazione, Paolo Rocco Viscontini, ha evidenziato come nel corso degli ultimi dieci anni il fotovoltaico abbia impattato positivamente sui prezzi dell’energia elettrica
Impatto del FV sul PUN
è evidente l’abbassamento della curva dei prezzi nelle ore di sole, grazie proprio al contributo crescente del fotovoltaico al fabbisogno nazionale.
Un apporto che ha garantito nel decennio passato un risparmio molto significativo per famiglie e imprese, con somme stimate in oltre 3 miliardi di euro all’anno, risorse che sono andate a compensare anche i costi legati agli incentivi erogati nei vari conto energia.
Le criticità da risolvere per gli obiettivi al 2030
Nel 2023 si prevedono connessioni di impianti fotovoltaici intorno ai 4,5-4,8 GW; un risultato secondo solo a quello del 2011, il maggiore di sempre.
Secondo gli obiettivi nazionali al 2030 e secondo Italia Solare ciò non basta perché dovremmo puntare ad almeno 8-10 GW/anno.
Il primo problema da risolvere urgentemente per dare nuova spinta al fotovoltaico, è quello della scarsa chiarezza degli iter autorizzativi degli impianti a terra. Il numero degli impianti autorizzati sono in forte crescita, ma per “metterli a terra” ci sono diversi ostacoli, come i problemi con le connessioni, gli elevati tassi di interesse e ulteriori adempimenti richiesti dagli enti locali che in certi casi appaiono come degli ulteriori iter autorizzativi.
Oltre alla questione dell’aree idonee, c’è preoccupazione anche per la applicazione delle cosiddette aree “Solar Belt”, dove installare gli impianti.
L’eliminazione del credito d’imposta dimostra una scarsa attenzione al ruolo che il FV potrebbe avere per ridurre le bollette delle aziende anche per migliorare la loro competitività.
Sviluppi delle installazioni in Italia
Sono 1.469 i nuovi MW installati nei primi dieci mesi dell’anno per il settore commerciale e industriale “che ha dimostrato di comprendere che il solare è una soluzione concreta e subito disponibile per abbattere le bollette; infatti le connessioni di questo settore sono cresciute molto negli ultimi mesi e si mantengono su livelli elevati”, ha detto Viscontini.
Sulle comunità energetiche l’associazione ritiene che possano dare un contributo significativo e crescente all’installato nazionale. Per questo motivo Italia Solare sta seguendo tutto lo sviluppo dei regolamenti applicativi del Decreto CER peraltro ormai prossimo alla pubblicazione.
Le richieste alla politica
Per dare nuova spinta al fotovoltaico, le dieci priorità per il FV secondo l’associazione. Priorità che sono presentate ad una politica che negli ultimi tempi sembra trascurare il settore anche nella fase di consultazione di leggi e normative e dare troppo risalto al nucleare, una soluzione irrealistica e antieconomica per il nostro paese.
Ecco i temi critici prioritari citati e che sono stati poi analizzati nel dettaglio nel corso del Forum:
Aree idonee chiare e davvero efficaci, a cominciare dalle aree di accelerazione, come previsto dalla REDIII
Accelerazione iter autorizzativi accumuli
Passaggio dal PUN al PZ (prezzo zonale)
Modifica Linee Guida Agrivoltaico: evitare che gli impianti elevati diventino il solo Agrivoltaico ammissibile
Velocizzare il rafforzamento della rete per agevolare le connessioni degli impianti fotovoltaici
Completare il quadro dei meccanismi di sostegno: FerX, CER, 65%, SACE
Riordinare le leggi sui procedimenti autorizzativi
Obbligo installazione FV sui tetti
Massimo supporto alle filiere produttive nazionali
Politiche di sostegno alla formazione specializzata.
Questioni e punti che per gran parte sono stati disattesi dai partiti rispetto alle molte promesse fatte nelle ultime elezioni politiche.
Per approfondire l’argomento, ecco il link della fonte: QualEnergia.it